lunedì 17 agosto 2015

LEONI DA TASTIERA
Perché i commenti sui social
non salveranno il mondo

I leoni da tastiera, distruggerebbero il mondo, se soltanto avessero il tasto giusto. A chi non è mai capitato di assistere a un litigio sui social, pop-corn alla mano e sorrisetto à la “ma guarda te 'sti due”? Non intendo le discussioni di bassa lega, ma quelle di stretta attualità che hanno il sapore di un litigio alcolico pre-derby.

Poniamo il tema immigrazione, per esempio. Capita di vedere sproloqui più o meno estremi sulle nostre timeline, chiedendosi: ma questi nella vita reale come saranno? Ci si immagina dei neo-nazi, oppure nobili parvenu pre-Guerra di secessione da piantagione dell'Alabama. Poi, si scopre, che le occasioni, molteplici, per passare all'azione, per esempio partecipando a dei presidi contro, magari dicendo a voce alta in piazza ciò che battono furiosamente sui tasti, ci sono. Una scelta etica/moralmente discutibile, ma che è più impegnata delle flatus vocis dei commenti.

Allora mi chiedo: che gusto c'è, davvero, a sbraitare virtualmente con delle lamentationes da dietro uno schermo? Contro lo Stato, il vicino, il maltempo… senza che a queste segua un impegno in prima persona nella ricerca e proposta di soluzioni? È un tuo diritto dire (civilmente) quel che pensi, ma se non vai oltre le lamentele, sei un pusillanime… o un pigro.